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7. Istruzione e politiche giovanili

Per un’esperienza articolata di educazione alla cittadinanza, sappiamo che la scuola ha un ruolo fondamentale per i bambini, e poi per i giovani; è luogo di socializzazione, quello dove si acquisiscono gli elementi di crescita come individui e come parte della comunità, dove ci si confronta con i propri limiti e si costruisce la propria identità.

La scuola è preziosa per la formazione del senso civico e di appartenenza su cui si costruisce la cittadinanza di domani. Bambini e giovani rappresentano il punto di partenza della società che vogliamo costruire per il futuro, della nostra città di domani.
Abbiamo il dovere di ascolto, rispetto e cura delle loro attitudini e passioni, guidandoli in un percorso di responsabilizzazione, autonomia e maturazione.

Per il suo valore educativo e sociale, per il suo essere luogo di vita e di lavoro quotidiani per bambini, giovani, insegnanti e personale scolastico, con la sua importanza per tutte le famiglie che vi si affidano, la scuola merita di essere considerata, in tutti i suoi aspetti e le diverse funzioni, parte sostanziale delle politiche di un’amministrazione: sarà data importanza adeguata non solo alla dimensione strutturale di edilizia scolastica, ma a tutte le componenti che possono contribuire a migliorare l’efficacia e la qualità dell’esperienza educativa e di socializzazione della scuola.
Eppure troppo spesso i giovani concepiscono l’attività scolastica e universitaria distante, troppo impegnativa e poco interessante, dirigendo la loro attenzione su quegli strumenti capaci di “agevolare” loro la conoscenza del mondo e che finiscono nei fatti a sostituirsi ai classici attori formativi, con una riduzione delle capacità di pensiero critico, di autonomia e di crescita culturale, con una superficialità valoriale che porta ad isolamento, insoddisfazione e una mancanza di fiducia in se stessi e nella società.

Abbiamo il dovere di prestare un’attenzione particolare alle politiche dedicate alle fasce più giovani di cittadinanza, diffondere modelli sani e socialmente positivi, coinvolgendo giovani e giovanissimi con politiche inclusive e stimolanti, e sapendo comunicare con strumenti e linguaggi che parlino a loro.

Pensiamo alla realizzazione di veri e propri “patti di comunità”, un lavoro congiunto con tutti gli attori interessati per la prevenzione delle diverse forme di disagio giovanile e dell’inadempienza scolastica.

Le linee di azione prevedono:

  • razionalizzazione ed efficientamento delle risorse finanziarie e di personale per il miglioramento degli standard dei servizi socio-educativi;
  • sviluppo di una integrazione efficace tra i servizi educativi tradizionali (nidi e scuole dell’infanzia) e servizi extrascolastici;
  • valorizzazione ed integrazione delle professionalità e competenze presenti nelle strutture gestionali comunali e nel privato sociale;
  • manutenzione ordinaria ed interventi straordinari per l’edilizia e il verde scolastico;
  • miglioramento del servizio di trasporto scolastico anche con l’introduzione di forme alternative di trasporto impulso alla mobilità sostenibile, offerta di spazi verdi, attività sportive e culturale,
  • iniziative di aggregazione sociale;
  • attenzione all’educazione alimentare, con particolare attenzione alla qualità del servizio mensa rivisitazione del servizio di ristorazione scolastica con cibo sano e biologico del territorio;
  • promozione di incontri territoriali con scuole, servizi sociali ed associazionismo per il recupero di quartieri e zone come dimensione di benessere territoriale anche per giovani e giovanissimi;
  • impulso per l’incremento delle professionalità (psicologi, psichiatri e neuropsichiatri) per l’affiancamento alle famiglie nel compito educativo;
  • adozione di un linguaggio, canali ed iniziative espressamente rivolte alla popolazione giovanile come mezzo per diffondere valori socialmente positivi;
  • coinvolgimento diretto della popolazione studentesca in azioni di impegno civico e sociale e coinvolgimento tra pari;
  • valutazione delle opportunità di utilizzo di quote del patrimonio immobiliare in disuso come spazio destinato ad attività per i giovani: almeno uno spazio per quartiere, gestito anche in collaborazione con i servizi sociali e l’associazionismo competente, attraverso processi di recupero, manutenzione, programmazione di attività proposte dai giovani.

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Giorgio Abonante Sindaco