Per un’esperienza articolata di educazione alla cittadinanza, sappiamo che la scuola ha un ruolo fondamentale per i bambini, e poi per i giovani; è luogo di socializzazione, quello dove si acquisiscono gli elementi di crescita come individui e come parte della comunità, dove ci si confronta con i propri limiti e si costruisce la propria identità.
La scuola è preziosa per la formazione del senso civico e di appartenenza su cui si costruisce la cittadinanza di domani. Bambini e giovani rappresentano il punto di partenza della società che vogliamo costruire per il futuro, della nostra città di domani.
Abbiamo il dovere di ascolto, rispetto e cura delle loro attitudini e passioni, guidandoli in un percorso di responsabilizzazione, autonomia e maturazione.
Per il suo valore educativo e sociale, per il suo essere luogo di vita e di lavoro quotidiani per bambini, giovani, insegnanti e personale scolastico, con la sua importanza per tutte le famiglie che vi si affidano, la scuola merita di essere considerata, in tutti i suoi aspetti e le diverse funzioni, parte sostanziale delle politiche di un’amministrazione: sarà data importanza adeguata non solo alla dimensione strutturale di edilizia scolastica, ma a tutte le componenti che possono contribuire a migliorare l’efficacia e la qualità dell’esperienza educativa e di socializzazione della scuola.
Eppure troppo spesso i giovani concepiscono l’attività scolastica e universitaria distante, troppo impegnativa e poco interessante, dirigendo la loro attenzione su quegli strumenti capaci di “agevolare” loro la conoscenza del mondo e che finiscono nei fatti a sostituirsi ai classici attori formativi, con una riduzione delle capacità di pensiero critico, di autonomia e di crescita culturale, con una superficialità valoriale che porta ad isolamento, insoddisfazione e una mancanza di fiducia in se stessi e nella società.
Abbiamo il dovere di prestare un’attenzione particolare alle politiche dedicate alle fasce più giovani di cittadinanza, diffondere modelli sani e socialmente positivi, coinvolgendo giovani e giovanissimi con politiche inclusive e stimolanti, e sapendo comunicare con strumenti e linguaggi che parlino a loro.
Pensiamo alla realizzazione di veri e propri “patti di comunità”, un lavoro congiunto con tutti gli attori interessati per la prevenzione delle diverse forme di disagio giovanile e dell’inadempienza scolastica.